Risguardo di copertina
non c'è niente di più serio dell'umorismo. soprattutto di quello ebraico, al cui immenso patrimonio woody allen, come molti altri comici, deve la sua comicità caustica e rivelatrice. nessuno viene risparmiato - nemmeno se stessi - in questa raccolta di storielle tratta dall'imprescindibile bibbia dell'umorismo ebraico del rabbino e filosofo francese ouaknin, il sancta sanctorum che custodisce quel graffiante e inconfondibile humour, e presentata ora da moni ovadia: madri, mariti, mogli, figli, rabbini, spacconi, insolenti, ruffiani, medici, pazienti, psicanalisti e idioti. un villaggio universale dove ciascuno non farà fatica a riconoscere qualcun altro - purché non ci sia uno specchio... senza tralasciare il principale protagonista dell'umorismo ebraico: dio in persona, ovviamente. perché come tutti sanno, da abramo a woody, l'ebreo ride con dio o contro dio, ma mai senza dio. caustiche, ironiche, tenere, tragiche, indulgenti, lucide, paradossali, e terribilmente comiche, queste storielle e battute yiddish sono uno scandaglio dell'animo umano, di cui portano a galla con un guizzo le verità deposte sul fondo, per alleggerirlo. perché se in ebraico la malattia è definita come pesantezza dell'essere e la salute come leggerezza, la cura è innanzitutto una: ridere.