Risguardo di copertina
un percorso tra le diverse culture della catena alpina, lungo il quale il viaggiatore si abbandona al piacere degli incontri e di un girovagare saggio e spensierato. l'autore, giornalista sull'orlo della cassa integrazione e alpinista pentito, si mette in viaggio nelle alpi, progettando di partire dalle giulie, a est, e arrivare al monte bianco, a ovest, in un'unico percorso. lungo l'itinerario incontrerà i rappresentanti delle culture minoritarie, depositari di lingue e costumi che l'isolamento secolare della montagna ha contribuito a far sopravvivere. sloveni, tedeschi, friulani, ladini, walser, valdostani di dialetto patois, tutti con in tasca il passaporto italiano e con la memoria di una lingua diversa. a volte, con la nostalgia di una diversa patria. si imbatte in una galleria eterogenea di personaggi: poeti e maestri elementari, enologi e guide alpine, industriali e albergatori, scultori e formaggiai, storici e linguisti. ognuno aggiunge un tassello a un mosaico alpino di grande ricchezza e varietà. un appassionante viaggio nel passato e nel presente di un mondo poco conosciuto e molto affascinante.
Risguardo di copertina
è un viaggio ad alta quota, quello che paolo paci propone in questo libro, ma non un percorso alpinistico. è un'avventura, umana più che sportiva, alla scoperta di dieci cime , sulle tracce dei personaggi che tra quelle rocce, su quei sentieri e su quei ghiacciai hanno vissuto, scalato, lavorato, pregato, cacciato, trovato rifugio e, in alcuni casi, sono morti. uomini diversi santi e briganti, re e soldati, cartografi e partigiani - che hanno dato un senso alle montagne, colmandole di umanità. san francesco popola il subasio di luoghi dello spirito e un ingegnere rinascimentale, conquistando il gran sasso, registra la prima cronaca di un'ascensione. vittorio emanuele ii trasforma il gran paradiso in un'immensa riserva di caccia negli stessi anni in cui i banditi di carmine crocco colonizzano il vulture, nascondendosi in grotte e foreste. sul montasio julius kugy, il botanico-musicista cantore delle alpi giulie, apre grandi vie di salita e willy jervis, giovane ingegnere valdese, scrive la storia partigiana tra le cime della val pellice. camminando con l'autore verso le vette, tra valli e ghiacciai, cascate e laghi - di cui l'inserto fotografico mostra la peculiare bellezza - ci si addentra in un paesaggio naturale e umano variegato e affascinante. in un racconto che, attraverso le storie di ieri e di oggi, riporta alla luce i segreti custoditi dalle montagne.