Autore selezionato: PENNACCHI ANTONIO

In questa pagina vengono riportate tutte le opere, presenti nel nostro catalogo, di PENNACCHI ANTONIO.

CANALE MUSSOLINI - PREMIO STREGA 2010

Genere: ROMANZO

Formato: DAISY

Livello di lettura: PRIMO LIVELLO

Risguardo di copertina

canale mussolini è l'asse portante su cui si regge la bonifica delle paludi pontine. i suoi argini sono scanditi da eucalypti immensi che assorbono l'acqua e prosciugano i campi, alle sue cascatelle i ragazzini fanno il bagno e aironi bianchissimi trovano rifugio. su questa terra nuova di zecca, bonificata dai progetti ambiziosi del duce e punteggiata di città appena fondate, vengono fatte insediare migliaia di persone arrivate dal nord. tra queste migliaia di coloni ci sono i peruzzi. a farli scendere dalle pianure padane sono il carisma e il coraggio di zio pericle. con lui scendono i vecchi genitori, tutti i fratelli, le nuore. e poi la nonna, dolce ma inflessibile nello stabilire le regole di casa cui i figli obbediscono senza fiatare. il vanitoso adelchi, più adatto a comandare che a lavorare, il cocco di mamma. iseo e temistocle, treves e turati, fratelli legati da un affetto profondo fatto di poche parole e gesti assoluti, promesse dette a voce strozzata sui campi di lavoro o nelle trincee sanguinanti della guerra. e una schiera di sorelle, a volte buone e compassionevoli, a volte perfide e velenose come serpenti. e poi c'è lei, l'armida, la moglie di pericle, la più bella, andata in sposa al più valoroso. la più generosa, capace di amare senza riserve e senza paura anche il più tragico degli amori. e paride, il nipote prediletto, buono e giusto, ma destinato, come l'eroe di cui porta il nome, a essere causa della sfortuna che colpirà i peruzzi e li travolgerà.

CANALE MUSSOLINI. PARTE SECONDA

Genere: ROMANZO

Formato: DAISY

Livello di lettura: PRIMO LIVELLO

Risguardo di copertina

il 25 maggio del 1944, ultimo giorno di guerra a littoria, nel breve intervallo tra la partenza dei tedeschi e l'arrivo in città degli anglo¬americani, diomede peruzzi entra nella banca d'italia devastata e ne svaligia il tesoro. è qui che hanno inizio diranno la sua folgorante carriera imprenditoriale e lo sviluppo stesso di latina tutta. ma sarà vero? il canale mussolini intanto, dopo essere stato per mesi la dura linea del fronte di anzio e nettuno, può tornare a essere quello che era, il perno della bonifica pontina. in un nuovo grande esodo, che ricorda quello epico colonizzatore di dodici anni prima, gli sfollati lasciano i rifugi sui monti e tornano a popolare la città e le campagne circostanti. i poderi sono distrutti, ogni edificio porta i segni dei bombardamenti. ma il clima adesso è diverso, inizia la ricostruzione. nel resto d'italia però la guerra continua e si sposta man mano verso il nord, mentre gli alleati col decisivo ausilio delle brigate partigiane e del ricostituito esercito italiano, costringono alla ritirata i tedeschi e le milizie fasciste. è una guerra di liberazione, ma anche una guerra civile crudele e fratricida. e la famiglia peruzzi, protagonista memorabile della saga narrata in queste pagine, è schierata su tutti i fronti di questo conflitto. paride al nord nella rsi mentre sogna di tornare dall'armida e da suo figlio, rastrella ed insegue i partigiani. suo fratello statilio combatte i tedeschi in corsica con il regio esercito, poi a cassino e su su fino alla linea gotica. il cugino demostene è partigiano della brigata stella rossa, e combatte anche lui per liberare l'italia. accanto a loro ritroviamo lo zio adelchi, che vigila sulle ceneri di una littoria piena di spettri e di sciacalli, in attesa che nasca latina; il mite benassi e zia santapace, collerica e bellissima; l'armida con le sue api, e la nonna peruzzi, che attribuisce compiti e destini alle nuove generazioni via via che vengono al mondo. e su tutti c'è diomede – detto batocio o big boss per un piccolo difetto fisico il vero demiurgo della nuova città. con il suo funambolico impasto linguistico veneto-ferrarese, col suo sguardo irriverente e provocatorio sempre addolcito però da un'umanissima pietas «ognuno ga le so razon» antonio pennacchi torna a narrare le gesta dei peruzzi, famiglia numerosa e ramificata di pionieri bonificatori, grandi lavoratori, eroici spiantati, meravigliosi gaglioffi, e donne generose e umorali. e se nel primo volume di canale mussolini ci aveva fatto riscoprire un capitolo della nostra storia per molti versi dimenticato, in questa seconda parte si dedica a mantenere viva la memoria del difficile processo di costruzione della nostra italia democratica e repubblicana.

IL FASCIOCOMUNISTA

Genere: ROMANZO

Formato: DAISY/CASSETTA

Livello di lettura: PRIMO LIVELLO

Risguardo di copertina

"accio" benassi: in tutto il libro non è dato sapere il nome vero, solo il dispregiativo. nel 1962 ha dodici anni. e' in seminario. deve farsi prete. quando c'è entrato sognava di diventare missionario ed essere mangiato dai cannibali: santo. ma adesso s'è stufato, vuole tornare a casa, a latina. lì però non lo accolgono con la banda, come si aspettava lui. in famiglia sono troppi e non c'è spazio: sette tra fratelli e sorelle, più padre operaio e madre manesca. rompe gli equilibri, comincia a litigare con tutti e diventa, appunto, accio, il disturbatore della quiete. scappa di casa, non va più a scuola, s'iscrive al msi. gira con la catena sotto l'impermeabile, entra ed esce dalla questura. non riesce ad avere una donna, conosce una ragazza di milano e se ne innamora. va avanti e indietro sull'autostrada tra latina e milano, in autostop. lo espellono dal msi, entra nel movimento studentesco, partecipa alle prime occupazioni all'università, diventa maoista. accio benassi. ricordatevi questo nome, perché è da tempo che nella letteratura italiana non si vedeva un personaggio così. incazzato, ribelle, attaccabrighe, goffo, innamorato, illuso, ingenuo, arrogante, disubbidiente, sentimentale, capace di sollevare un gruppo, un'assemblea, una folla, e poi di rovinare tutto per la parola che non può fare a meno di dire, per il gesto che non riesce a frenare. accio benassi litiga con i camerati, con i compagni, con gli amici, con le donne: litiga con pasolini in un'esilarante scena di autostop. per certi aspetti il suo percorso è esemplare di una generazione e anche dei temi che quella generazione ha affrontato quando si è messa a riflettere narrativamente sul proprio percorso, ma in realtà questo straordinario eroe pennacchiano (e non solo lui, ovviamente, ma tutti gli altri personaggi di questo ricchissimo, rutilante romanzo) dà vita a una storia nuova perché veramente anomalo è il suo sguardo, il suo punto di vista: non più puramente, astrattamente intellettuale e ideologico, ma anche istintivo, concreto, picaresco. come sono sorprendentemente concreti lo sfondo dell'azione, i luoghi: da una stupefacente latina alla roma degli scontri e dei cortei, da una milano abbellita dall'amore all'autostrada del sole percorsa e ripercorsa come una highway californiana. così questo romanzo, contemporaneo fino al midollo nella struttura, nelle intemperanze, nella nervosa tensione della scrittura, si trova ad avere un protagonista quasi ottocentesco - una specie di huckleberry finn - per l'esorbitanza, per l'esemplarità, per l'irruenza con cui pretende di entrare per sempre nel nostro cuore e nella nostra memoria.

LE IENE DEL CIRCEO

Genere: ROMANZO

Formato: DAISY

Livello di lettura: PRIMO LIVELLO

Risguardo di copertina

"ma non è un po' strano che una iena all'improvviso, dopo migliaia e migliaia d'anni che s'è portata solo carcasse d'animali nella sua tana, un giorno finalmente si porti a casa un cranio umano, gli allarghi il foro occipitale per mangiarsi il cervello esattamente come fanno anche i cannibali (e fin qua non ci sarebbe ancora niente da ridire), ma poi ci costruisca un cerchio di pietre attorno, ci lasci cadere il cranio dentro ed in quel preciso e stesso istante scatti una frana che chiude la grotta e venga giù tutto il monte circeo come neanche nell'isola misteriosa di giulio verne? e chi era, capitan nemo quella iena? dice: "vabbe', ma c'era proprio bisogno di farci duecento pagine di libro, di andare a scomodare i vivi e i morti, di partire da adamo ed eva e dalla lunga notte del fascismo, per raccontarci poi in quattro e quattr'otto che anche il federale finestra da ragazzo è andato in bicicletta a grotta guattari, s'è infilato lì dentro e ci ha visto il cranio ben prima che arrivasse blanc?". sì che ce n'era bisogno. se no non mi credevi." antonio pennacchi

MAMMUT

Genere: ROMANZO

Formato: DAISY/CASSETTA

Livello di lettura: PRIMO LIVELLO


PALUDE

Genere: ROMANZO

Formato: MP3

Livello di lettura: SECONDO LIVELLO

Risguardo di copertina

non identificata