Risguardo di copertina
la strettoia, romanzo pubblicato nel 1953 e inedito fino a oggi in italia, è una preziosa e importante riscoperta letteraria che i temi trattati rendono incredibilmente attuale. è sabato, poco dopo la mezzanotte, e una fitta nebbia avvolge the narrows, il quartiere di una piccola cittadina del connecticut, sulle rive del fiume wye. link, un afroamericano di bell'aspetto, è sul molo che costeggia il fiume e si imbatte improvvisamente in camilo, una giovane donna inseguita da un malintenzionato. link la mette in salvo e poco dopo, alla luce soffusa di un bar lì vicino, scopre che camilo è un'affascinante donna bianca, ricca e sposata, che ha deciso di visitare il quartiere per ingannare la noia della sua vita privilegiata. i due iniziano a incontrarsi furtivamente violando i rigidi codici sociali e alimentando una passione travolgente: una relazione clandestina tra due persone che, agli occhi della società americana dell'epoca, non si sarebbero mai dovute frequentare. siamo infatti nei primi anni cinquanta e the narrows è abitato dalla comunità afroamericana, insediatasi nelle sue casette di legno e mattoni, tra i bar pieni di fumo gestiti dal boss bill hod: un luogo popolato quasi esclusivamente da neri, confinati in una vera e propria "strettoia", che li priva di un futuro libero dalla mancanza di prospettive e dai conflitti derivati dall'odio razziale. a the narrows abitano anche la settantenne abbie e il figlio adottivo link, che nonostante la laurea e un passato in marina ha deciso di lavorare in uno dei locali di bill. una storia appassionante e dolorosa, che racconta la società americana del tempo, l'opera più matura di una scrittrice immeritatamente dimenticata.