Risguardo di copertina
grazie a una inedita mistura di fondamentalismo religioso ed economico, la superpotenza globale di bush procede, tra lo stupore dell'europa e del mondo, ad attuare il suo disegno di conquista economica e controllo militare del mondo. ma lo stupore non ha ragione d'essere: il fatto nuovo, semmai, è la progressiva caduta delle giustificazioni, dei pretesti di cui si ammanta: anche napoleone nelle sue guerre aveva i banchieri al seguito, ma oggi la divisione delle spoglie belliche è addirittura pianificata a tavolino da un consesso di petrolieri e affaristi della corte del presidente. questa evoluzione non è rimasta senza conseguenze gravi anche nel paese da cui si è generata: l'informazione da indipendente si fa sempre più subalterna al potere politico e militare, e i diritti individuali vengono seriamente intaccati sia negli usa sia nei territori da loro direttamente controllati. mentre tutti, persino coloro che non ne condividono il progetto globalistico, si affannano a negare l'esistenza dell'impero - per paura di essere accusati di antiamericanismo o peggio di connivenza con il terrorismo islamico - in realtà l'impero esiste, colpisce e colpirà ancora.