ANNI LUCE
Genere: ROMANZO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
andrea pomella racconta di una passione e di un'età incerta e la sua voce conserva in sé un'altra voce, quella di eddie vedder, il cantante dei pearl jam. questa è la storia di un viaggio al crepuscolo del secolo."c'era una volta il mondo. nel mondo c'era una città in cui pioveva trecento giorni all'anno. la città si chiamava seattle, estremo occidente degli stati uniti d'america. in questa città arrivò un surfista di san diego, un fan scatenato degli who e dei ramones. in questo surfista c'era un'anima. in quest'anima c'era lo spirito di un'epoca... se fosse una favola inizierebbe così."«anni luce» è un romanzo di formazione, e i pearl jam sono la colonna sonora di uno spazio di luce e di ombre che ha affascinato una generazione. «"ten", il primo disco dei pearl jam, uscito nel 1991 fu un treno che travolse la mia giovinezza. venticinque anni dopo, decisi di scriverci un pezzo, la ricorrenza lo meritava. il treno passò di nuovo sopra le mie rovine trascinandosi dietro tutto ciò che si metteva in moto quando dalle casse dello stereo fluiva una loro canzone, il vortice di angosce, divertimenti, memorie, furori, gioie, inquietudini che si incanalava attraverso la loro musica. "anni luce" riguarda, certo, i pearl jam. ma non solo. è la storia di un'amicizia, di chi mi fece conoscere i pearl jam: il compagno di sbronze, l'amico, il viaggiatore, il chitarrista geniale, il folle, il saggio, l'esagerato, l'imprevedibile, il lunatico q.». andrea pomella racconta di una passione e di un'età incerta e la sua voce conserva in sé le tracce di un'altra voce, quella di eddie vedder, il cantante dei pearl jam. questa è la storia di un viaggio al crepuscolo del secolo, una spedizione da vagabondi sulle strade d'europa per esorcizzare la paura della vita adulta che bussa alle porte.
I COLPEVOLI
Genere: ROMANZO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
cosa resta del legame tra un padre e un figlio dopo un rabbioso distacco durato trentasette anni? tredicimila giorni senza vedersi, da quando il padre ha abbandonato la famiglia per amore di un'altra donna. un'intera vita di lontananza. per poi ritrovarsi all'improvviso: ed è proprio la storia del loro riavvicinamento, dei passi veri e falsi di ognuno, dei pensieri e delle derive, il fuoco vivo di queste pagine. «ho appreso la lingua dei colpevoli e ho attraversato la terra dei traditori. cosí ora le nostre parti sono condannate a rovesciarsi incessantemente. siamo due corpi in lotta, avvinti nell'abisso perpetuo del vuoto gravitazionale». «non voglio piú vederti», dice un bambino a suo padre, che se ne è andato di casa. lo dice, ma poi soprattutto lo fa. si rifiuterà d'incontrarlo per trentasette anni. il bambino che ha pronunciato quella frase, il bambino che ha abbandonato il padre rovesciando la prassi secondo la quale, semmai, accade il contrario, è l'autore di questo libro. è lui, ormai adulto, a raccontare la ricostruzione del rapporto – impossibile eppure concretissimo – con il padre, a mettersi in gioco senza infingimenti, a ferirsi, a denudarsi una riga dopo l'altra. usando l'io come una clava, per rompere tutti i vetri e tutti i muri. in cerca di un senso, di una direzione. cosa significa, concretamente e simbolicamente, tradire e abbandonare? c'è una giovane donna seduta nel luogo in cui avvenne il tradimento piú famoso della storia: l'assassinio di giulio cesare. è in attesa che lui – il bambino diventato adulto – pronunci una delle due frasi che, in un modo o nell'altro, le cambieranno la vita: «lascerò lei per te», oppure «non posso farlo». e lui pronuncerà la sua frase, e con quella frase forse rifonderà la sua esistenza, proprio come ha fatto il padre trentasette anni prima.
IL DIO DISARMATO
Genere: ROMANZO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
il rapimento di aldo moro da parte delle brigate rosse e il massacro dei cinque agenti della scorta è l'evento che ha generato la piú grave frattura emotiva, politica e sociale della storia repubblicana. l'attacco dura tre minuti. tre minuti che, a piú di quarant'anni di distanza, continuano a essere oggetto di ricerche, ricostruzioni e speculazioni. ma questo, va detto, non è un saggio: qui siamo nel territorio della letteratura. e ogni scrittore, si sa, manipola il tempo, può condensare dieci anni in una frase o dilatare pochi secondi e farli durare quanto vuole, se in quei secondi si nasconde una verità su cui lo sguardo continua a posarsi. il metodo in un certo senso è quello del realismo traumatico, lo stesso che usava andy warhol nelle sue immagini seriali: mettere in scena e replicare per sfiorare la verità. non la verità storica, ma quella piú sfuggente della percezione individuale e collettiva. ecco allora alternarsi nella narrazione i testimoni oculari, i brigatisti, i politici, gli uomini della scorta, persino personaggi storici vissuti secoli prima. e l'azione, gli spari, la fuga, il congegno che scatta e che si replica all'infinito, perennemente identico a se stesso, ma che viene osservato ogni volta da una prospettiva diversa. a intersecare i fatti pubblici è il racconto privato delle ultime otto ore di vita di aldo moro prima del sequestro. il dio disarmato è un romanzo senza aggettivi: storico, politico, filosofico, lirico, documentario; nessun termine riesce davvero a definirlo. è un libro che indaga nel profondo le scelte individuali e i disegni del destino, il territorio e lo spazio urbano, la sostanza del tempo, il mormorio segreto della vita di un uomo tra i piú importanti della storia d'italia, che quando tornava a casa si toglieva di dosso l'aggettivo «politico» per cercare di essere soltanto un uomo.