Risguardo di copertina
Protagonista di questo romanzo è ancora una volta frederica potter, e insieme a lei una generazione uscita appena adolescente dalla seconda guerra mondiale e già adulta quando il sessantotto irrompe nelle piazze e nelle università. una generazione di sperimentatori appassionati e non conformisti - nel campo delle arti, della letteratura, della scienza e della morale, e ora anche della comunicazione - che hanno in primo luogo vissuto la penuria postbellica e i freddi conformismi della società britannica. da qui il loro rifiuto di forme di distruzione fine a se stesse, il loro attaccamento alle idee e il loro gusto per la ricerca. che non esclude tragiche derive esistenziali, là dove l'aspirazione all'estasi spirituale diventa ossessione religiosa, cosí come nella 'torre di babele' la torre del balbettio segnava l'insorgere di una pessimistica visione dell'utopia politica. pagine che hanno un ritmo impressionante, come se a. s. byatt volesse comunicarci attraverso i suoi personaggi le trasformazioni di un periodo cruciale di storia inglese - con tutti gli elementi che rendono diversa dall'europa quell'isola europea coperta di erica e zeppa di fossili, musicata in quegli anni dai beatles e dai rolling stones e portata sugli schermi dai registi dell''angry cinema'. byatt mette a fuoco la fine contraddittoria di un decennio e ci fa intravedere quello successivo. e coraggiosamente fa di frederica potter un personaggio televisivo: la conduttrice di 'attraverso lo specchio', un programma di enorme successo e cosí innovativo nella forma e nei contenuti da diventare anche il deus ex machina delle molte storie che s'intrecciano nelle pagine del romanzo. l'inquieta frederica è affascinata dal linguaggio del piccolo schermo e intuendone le potenzialità narrative non esita a mettersi alla prova. tuttavia serba dentro di sé l'antica predilezione per la pagina scritta e letta, per le parole, per la perfetta bellezza di certi versi. forse proprio per questo si avvicina alla scienza e nella fantastica precisione del linguaggio e del pensiero scientifico scopre un tipo di bellezza non lontano e comunque non dissimile da quello della letteratura, e un corpus di parole e di silenzi nuovi che dapprima la incuriosiscono, poi l'appassionano e la seducono, fino a farle scoprire, fuor di metafora, anche un diverso desiderio amoroso e un nuovo amore.