Risguardo di copertina
Londra, 1948: la guerra è finita da poco. Il marito di Queenie non è tornato dal fronte e lei, per sbarcare il lunario, affitta stanze a giamaicani, nella totale disapprovazione del vicinato. Tra gli inquilini c'è Gilbert, uno dei tanti caraibici che si erano arruolati nella RAF, ritornato a cercare fortuna in Inghilterra. Ora che non indossa più l'uniforme, scopre che ai sentimenti di fratellanza dei tempi di guerra è subentrata la diffidenza nei confronti di chi, come Iui, ha la pelle nera. Le cose si complicano, e diventano a tratti irresistibilmente comiche, quando, dalla Giamaica, lo raggiunge sua moglie Hortense. L'Inghilterra e gli inglesi non le appaiono così amichevoli come li aveva immaginati, e perfino Gilbert non sembra più l'uomo che lei credeva. Ma è nel momento in cui il marito di Queenie, ritenuto morto, ritorna a casa che la situazione precipita. Forse l'Inghilterra sta faticosamente uscendo dalla guerra, ma al numero 21 di Nevern Street, dove i quattro abitano sotto lo stesso tetto, è appena cominciata."Un'isola di stranieri" ("Small Island") è stato, in Inghilterra, il libro rivelazione del 2004. Il romanzo è indimenticabile: scritto con la sapienza narrativa e con l'umorismo della migliore tradizione inglese, condito con le spezie di una lontana isola esotica, trasporta il conflitto tra culture diverse in una dimensione epica, mentre il lettore resta sedotto dalla vivacità del racconto, dai tanti gustosi e commoventi dettagli, dalla non comune grazia del linguaggio. L'incontro, drammatico ed esilarante insieme, tra il mondo della piccola isola caraibica e quello della grande isola britannica si risolve in un salutare shock, dal quale, in definitiva, esce esaltato il valore della comprensione tra gli esseri umani.