Dettagli opera: IL COLORE DEL NOME

Di seguito i dettagli dell'opera selezionata. Si può procedere al download dal link presente al termine della scheda

Codice:
93088
Autore:
LONGHI VITTORIO
Titolo:
IL COLORE DEL NOME
Edito da:
SOLFERINO
Anno di edizione:
2021
Genere:
DIARI
Formato di registrazione:
MP3
Codice isbn:
8828206055
Durata:
470 minuti
Dimensione file:
225629130
Lettura eseguita da:
MORONCELLI CHIARA
Livello di lettura:
SECONDO LIVELLO

Risguardo di copertina

«Penso che tu sia il figlio di mio zio Pietro... Non abbiamo più sue notizie da quando è partito per l’Eritrea.» Così, poche parole ricevute via Facebook cancellano per Vittorio diciotto anni, il tempo passato dall’ultimo incontro con suo padre, alla stazione di Milano. Ma lui non sa nemmeno chi sia Aida, la presunta «cugina» eritrea che lo contatta. Cerca di ignorare quel messaggio, si immerge nel lavoro di giornalista. Ogni nuova inchiesta, però, lo riporta nello stesso luogo. In Africa, a seguire rivolte e repressioni, rotte della migrazione e dell’asilo, della tratta di esseri umani. In Africa, dove si trovano, che lo voglia o no, le sue radici. Perché Vittorio, europeo e italiano, è un figlio del meticciato lungo tre generazioni. Il bisnonno Giacomo, arrivato nella colonia nel 1890 con il regio esercito, fa due figli con una moglie-bambina eritrea, per poi abbandonarli. Il nonno Vittorio, ucciso sulla porta di casa ad Asmara perché attivista meticcio, lascia vedova e orfani a fare i conti con l’eredità delle violenze fasciste. Il padre Pietro si rifugia in Italia, si sposa, fa un figlio; ma non basta tornare «in patria» per conquistare la stabilità. Seguendo le tracce di questa saga famigliare che torna alla luce con prepotenza, Vittorio è destinato a scoprire l’origine del proprio nome, a capire la forza del sangue, a domandarsi cosa sia l’identità. A portare a galla molti segreti: non solo i suoi ma quelli di una colonizzazione italiana peggio che dimenticata, rimossa, insabbiata sulle due sponde di un mare solcato da troppe storie. Così, cent’anni di uomini tormentati e donne forti – da Gabrù in Eritrea a Loretta in Italia: le costruttrici, le resistenti – diventano cent’anni di menzogne e di responsabilità negate. Di battaglie vinte e perse, ma non ancora concluse.