Dettagli opera: DIZIONARIO DEL LINGUAGGIO DEI FIORI

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Codice:
96750
Autore:
ANTUNES ANTONIO LOBO
Titolo:
DIZIONARIO DEL LINGUAGGIO DEI FIORI
Edito da:
FELTRINELLI
Anno di edizione:
2023
Genere:
ROMANZO
Formato di registrazione:
DAISY
Codice isbn:
8807035531
Durata:
866 minuti
Dimensione file:
417842657
Lettura eseguita da:
MAUCERI LUCA
Livello di lettura:
PRIMO LIVELLO

Risguardo di copertina

Trentaseiesimo titolo di narrativa del suo infinito romanzo fatto di romanzi, quest’ultimo, che si dipana nell’ormai noto stile fatto di monologhi e memoria alternati senza soluzione di continuità, si muove intorno a un personaggio storico, Júlio Fogaça (1907-1980), quantunque il suo nome non venga mai pronunciato, disegnandone la biografia grazie a un affresco corale di voci di personaggi ognuno dei quali protagonista a turno dei singoli capitoli. Membro della segreteria del Partito comunista portoghese, Fogaça viene deportato per due volte nella colonia penale di Tarrafal, a Capo Verde, e imprigionato anche sul suolo patrio nelle famigerate carceri della polizia politica, dove è torturato. Ciononostante, l’attivista non cede e non tradisce i compagni di lotta, ma viene ugualmente espulso dal partito. Secondo le motivazioni burocratiche perché non ligio alla linea ortodossa imposta dal comitato centrale, molto più probabilmente a causa delle sue origini alto-borghesi, giudicate incompatibili con il profilo del militante comunista e, soprattutto, per via della sua omosessualità. Non alla propria, ma alle plurime voci di chi l’ha conosciuto è affidato il compito di dipanare un’indagine intorno alla vera identità del protagonista e, insieme, di raccontare il colonialismo oltremarino, la dissoluzione dell’impero, la lenta corrosione della presenza lusitana in Africa, il lato più oscuro della dittatura. Il dizionario dei fiori scritto in una lingua d’antan, che compare qua e là fra le pagine, riveste un valore allegorico ponendosi come immagine della vita con le sue biforcazioni, con i presenti possibili che si sovrappongono mediati dal rimpianto e dalla nostalgia all’unico presente reale, che è quello vissuto.