Dettagli opera: FLANEUSE

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Codice:
98048
Autore:
ELKIN LAUREN
Titolo:
FLANEUSE
Edito da:
EINAUDI
Anno di edizione:
2022
Genere:
SOCIOLOGIA
Formato di registrazione:
DAISY
Codice isbn:
8806247027
Durata:
654 minuti
Dimensione file:
315631287
Lettura eseguita da:
PATRONCINI ERIKA
Livello di lettura:
PRIMO LIVELLO

Risguardo di copertina

Il flâneur è l'eroe della modernità: appena Napoleone III diede a Haussmann l'incarico di ridisegnare le strade di Parigi, gli uomini iniziarono a camminarci, attirando nel corso dei decenni l'attenzione di artisti e intellettuali come Baudelaire e Benjamin, che fecero del flâneur una figura leggendaria, simbolo di libertà e autodeterminazione. Le donne, in tutto questo, dov'erano? La maggior parte dei dizionari francesi non riportava nemmeno il termine Flâneuse. Il Pantheon di Parigi è dedicato agli uomini illustri, e coerentemente ospita sepolcri in larga maggioranza maschili. Nell'ammodernamento ottocentesco di Madrid, solo una strada venne intitolata a una donna. La parola «passeggiatrice» ancora oggi ci parla di prostitute, non di donne che camminano. Lauren Elkin non ci sta: in Flâneuse ricostruisce una genealogia letteraria, storica, culturale di donne che con le strade cittadine hanno intrattenuto un legame profondo, creativo ed emotivo, quello che Will Self definisce «psicogeografico». Cosí, dagli incamminabili sobborghi di New York, dove Elkin è nata, ci spostiamo nella Parigi rivoluzionaria, in cui George Sand dismette vestiti, gonne e cappellini per destreggiarsi tra barricate e omnibus in stivali e redingote; e poi a Londra, sulle orme di Virginia Woolf che attraversa la città alla ricerca di una matita, e di nuovo a Parigi, ma nel 1919, quando Proust vince il Goncourt, Sylvia Beach apre la sua celebre libreria, e Jean Rhys diventa una perfetta «ragazza della Rive gauche». Passeggiando, arriviamo a Venezia, dove Sophie Calle pedina il misterioso Henri B. per fotografarlo di nascosto, e poi a Tokyo, e ancora a Parigi, con la Cléo di Agnès Varda, e infine si torna a casa, a New York, dove Elkin si perde. Perché, come dice Perec, lo spazio è un dubbio: «non è mai mio, mai mi viene dato, devo conquistarlo». Come hanno fatto le Flâneuses nella storia, come fa Elkin in questo libro.