Risguardo di copertina
«Un occidente prigioniero, di Milan Kundera, è un libro con poche pagine, ma sorprendente nei concetti espressi. Un libro che arriva a noi partendo da lontano, e grazie agli uffici di Pinotti (e della casa editrice Adelphi) aggiunge parole necessarie a un momento storico di grande incertezza. [...] La tesi sostenuta con veemenza e passione da Kundera è che un'Europa che rinunci alla propria componente culturale eterogenea sarà destinata a restare sempre monca, mutilata della ricchezza essenziale che le differenze culturali e storiche delle proprie nazioni comportano.»