Risguardo di copertina

Bellissimo, tradito dalla vita, Federico è un bambino che non vede, non cammina, non usa la mano sinistra. Impossibilitato a prendere minimamente parte alla vita che gli scorre intorno, rimane assente estraneo a tutti e a tutto, abbandonato fisicamente nel suo banco come una marionetta a cui sono stati recisi i fili. L'incontro con lui precipita Maria in una realtà sconcertante, rifiutata, sempre tenuta distante. E' l'incontro della donna con se stessa, con la manifestazione più cruda e assurda del dolore perché la colpisce nella sua dimensione più profonda: la maternità.Così, accanto a Federico, Maria fa i conti col mistero angosciante che la vita impone a tante donne quando la gioia di una nascita diventa dolore, impotenza, assurdo. E' il momento dell'amore, del coraggio se non si vuole relegare un figlio, una persona nel pianeta "diversi", dimenticata come un incubo o un dispiacere, rifiutata per una sorta di superiorità o per indifferenza, perché l'assurdo terrorizza e l'imprevisto negativo paralizza il pensiero. E' il momento di andare, di farsi attraversare dal dolore se si vuole andare oltre e superarlo. E Maria e Federico intraprendono insieme questo viaggio specialeall'interno di se stessi. Guidati dalla conoscenza, sostenuti dalle certezze del cuore possono attraversare il buio e andare oltre a scoprire la vita, le stelle che brillano solo nella notte. Solo così, insieme e da angolazioni diverse, già alla fine del primo anno scolastico possono vivere il miracolo di una primavera speciale:La vitalitàche porti dentrocercauna possibile forma.La forza del pensierorompe i limitiimposti dalla natura e tu fiorisci,e ragioni,e germogli,e ridi,e spieghi.Tu comprendie vediquello che agli occhiè negato vedere.Tu germogli,fioriscied è ancora primavera. Maria Mansueto