CHE FINE HA FATTO LA BORGHESIA?
Genere: SOCIOLOGIA
Formato: DAISY/CASSETTA
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
tre voci fra le più autorevoli si interrogano sul significato attuale della parola borghesia. aprendo il dialogo il filosofo massimo cacciari si chiede se oggi, in presenza di un capitalismo sempre più impersonale, la borghesia viva ancora il proprio "essere-proprietario" come un obbligo e una responsabilità. giuseppe de rita indaga la storia della borghesia italiana dal "miracolo economico" all'imborghesimento degli anni '60-'70, fino ai processi più recenti. aldo bonomi traccia gli attuali perimetri di una "neoborghesia" sul territorio, individuandone profili inediti: dalle piccole-medie imprese diffuse all'area della net economy. il volume è curato e introdotto da antonino zaniboni.
DOPPIO RITRATTO
Genere: RELIGIONE
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
i maggiori fabbri del volgare europeo, quello pittorico (giotto), e quello letterario (dante), si incontrano nella figura di san francesco - quasi che il loro nuovo linguaggio nascesse precisamente dalla necessità di rappresentarla. ma l'incontro si rivela un conflitto: le loro interpretazioni della rivoluzione francescana divergono radicalmente e tuttavia non riescono a dar ragione del "crocefisso di assisi", giacché entrambe lo tradiscono. eppure, attraverso questi tradimenti, si afferma quello spirito che segnerà la nascita della nuova europa.
GEO - FILOSOFIA DELL'EUROPA
Genere: FILOSOFIA
Formato: DAISY/CASSETTA
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
ICONE DELLA LEGGE
Genere: FILOSOFIA
Formato: DAISY/CASSETTA
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
LA MENTE INQUIETA
Genere: FILOSOFIA
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
predomina ancora una visione del periodo dell'umanesimo che ne esalta, da un lato, i valori estetico-artistici, e tende a ridurne, dall'altro, il pensiero a elementi retorico-filologici. massimo cacciari ci fa capire come le cose siano piú complesse e meno schematiche, e come la stessa filologia umanistica vada in realtà inserita in un progetto culturale piú ampio nel quale l'attenzione al passato è complementare alla riflessione sul futuro, mondano e ultramondano. dunque una filologia che è intimamente filosofia e teologia. e i nodi filosofici affrontati dagli umanisti (che in quest'ottica non iniziano con petrarca o con i padovani, ma con lo stesso dante) sono difficilmente ascrivibili a sistemi armonici o pacificanti, secondo una visione tradizionale del rinascimento. c'è un nucleo tragico del pensiero umanistico, fortemente «anti-dialettico», in cui le polarità opposte non si armonizzano né vengono sintetizzate. massimo cacciari