Risguardo di copertina
"il viaggio a roma è come la risalita alle sorgenti misteriose di un grande fiume. per gli antichi il fiume era una divinità. e anche roma è stata venerata come una dea. si contano una prima roma, una seconda, una terza, e persino una quarta. non si tratta soltanto di fasi successive della stessa realtà, ma di rinascite e di imitazioni, talora in altri paesi. e ancora oggi, quando il tevere non sembra più un grande fiume, il sogno di roma resta intatto, infinito, patrimonio condiviso di una civiltà. roma ha visto tutto, ma come è stata vista, e vissuta? l'imperatore traiano affidò ad apolladoro di damasco il compito di raccontare le sue imprese in dacia attraverso una colonna istoriata e a spirale, trascrizione di perduti commentarii. immaginiamo una colonna che racconti in sintesi la storia di roma: arriverebbe sino al ciclo e sarebbe l'ago del mondo. non sarebbe più la colonna di traiano, ma la colonna del tempo. abbassiamo di poco l'ambizione. proviamo a considerare uno spicchio di quella colonna. ma siccome il tempo è trascorso e quell'esplorazione risulta proibitiva, ascoltiamo le voci della letteratura, selezioniamo i protagonisti, quelli che si sono avvicinati al centro da fuori e da lontano. l'identità scaturisce dal confronto con l'alterità, oltre che dall'originalità delle testimonianze. dunque, la dea roma, e la sua immagine, nel particolare dell'ottocento" in epoca di desacralizzazione, quando a convenire sono i viaggiatori tedeschi e gli scrittori russi."