Risguardo di copertina
l'alba si è appena aperta un varco fra nebbie velate e un intenso profumo di pini. all'incrocio fra quattro strade, un vecchio commerciante di carbone e un samurai incappano nel cadavere di un forestiero, trafitto alle spalle da una freccia di nobile fattura. il signore del luogo - manase, raffinato cultore di lettere e arti, incapace di governare il distretto - e il magistrato - nagato, gretto e frustrato, accumula denaro per comprarsi una concubina - non sembrano molto interessati a individuare l'assassino. la colpa viene appioppata al povero carbonaio jiro: per salvarlo dalla crocifissione, il samurai matsuyama kaze - in giapponese "ventata di aria fresca" - decide di far luce sul delitto. leale, fortissimo, pronto a 'prevedere l'imprevedibile', kaze è più di un semplice samurai: vaga da tempo per il giappone alla ricerca di una bambina di nove anni, figlia dei suoi signori e padroni, trucidati dagli emissari del nuovo 'shogun'. entra nelle grazie dell'infido manase, si conquista le confidenze di aoi, la prostituta, e affascina la cameriera della casa da tè. gli insegnamenti del suo 'sensei', uniti a fantasiose trovate, gli permettono di stanare menzogne, sventare tranelli, sgominare una banda di malviventi e scoprire il vero colpevole. "agguato all'incrocio" è come kaze il samurai: rapido, elegante, vellutato. alterna la bellezza della natura, la grazia di una danza noh o la folgorazione di un haiku a momenti di suspence e scene d'azione: una ventata d'aria fresca, carica di spiritualità scintoista e di un umorismo delicato e sapiente.
Risguardo di copertina
matsuyama kaze, samurai viandante, vaga per le campagne del giappone sulle tracce della figlia dei suoi signori, misteriosamente scomparsa. lungo la via che congiunge tokyo a kyoto, salva la vita a un commerciante assalito da un manipolo di banditi. il ricco hishigawa lo arruola come guardia del corpo e lo invita nella propria splendida dimora. ma la dimora, il personale e la bellissima moglie nascondono tranelli, misteri e nefandezze. sfarzo e decadenza, orrore e poesia si alternano e si potenziano vicendevolmente.