Risguardo di copertina
l'autore ci conduce negli angoli più riposti della cultura alimentare di quest'area che spazia dai monti della garfagnana alle spiagge di viareggio; e ci introduce ad autentiche meraviglie come la garmugia e l'incavolata, la torta "coi becchi" o il biroldo, i tacconi e la pasta intordellata, la rosticciana o le cée, la pasimata e la vinata. a questo punto verrebbe naturale un richiamo alla riscoperta della cucina povera e delle sue bellezze, ma il libro è di brusco realismo e ci ricorda che, se esiste, una cucina povera, o meglio "dei poveri", ne esiste anche da riscoprire, a lucca come in qualunque altra area culturale, una "dei ricchi", che per derivare da innesti francesi non era meno interessante.